Mondulkiri

Provincia di Mondulkiri: avventure wild in Cambogia

La provincia di Mondulkiri e’ situata nella parte est della Cambogia, al confine con il Laos e il Vietnam. È la zona meno popolata del paese e una delle più affascinanti. Laghi, foreste, etnie tribali, tigri… i motivi per visitarla sono tanti! Leggi la guida del Mondulkiri e poi consulta le Offerte viaggio e i pacchetti vacanze Cambogia di InnViaggi Asia

Elefanti a bagno nelle foreste del Mondulkiri in Cambogia

Foreste del Mondulkiri in Cambogia

La provincia di Mondulkiri si stende a est della Cambogia, a un’altitudine media di 800 metri s.l.m. Dal punto di vista paesaggistico, culturale e climatico è completamente diversa dal resto del Paese. Qui tutto si ribalta: le pianure e le risaie cedono il posto alle montagne e alla giungla, i khmer delle pianure non sono più il gruppo etnico predominante, ma solo uno dei tanti, e nemmeno il più importante, e l’animismo, lungi da essere una pratica religiosa dimenticata, è ancora ben vivo tra le popolazioni locali. È il “selvaggio est della Cambogia”, colline erbose e valli ventose, meta emergente di un turismo attento all’ambiente e al rispetto degli stili di vita tradizionali. Scopriamola insieme !

Cosa vedere e fare nella regione del Mondulkiri?

Nella remota provincia di Mondulkiri, che ha appena 4 abitanti per km quadrato, non ci sono vere città, ma solo villaggi più o meno grandi. Un dato su tutti: la “capitale”, Sem Monorong, ha appena 6000 abitanti! L’elemento principale di attrattiva, perciò, non è la frizzante e vivace nightlife (per quello ci sono già Phnom Pehn, Siem Reap, Battambang, Sihanoukville), ma l’esplorazione di vaste zone incontaminate e l’incontro, umanamente arricchente, con le culture tradizionali. Ecco una breve ma utile to-do-list.

  • Rilassarsi in una delle numerose cascate del circondario. La provincia di Mondulkiri è ricca d’acque, come tutto il paese. Niente di meglio, perciò, che rilassarsi in una delle tante cascate che la bagnano. Tra di esse, un posto d’onore è certamente occupato dalla cascata di Bou Sraa (ingresso 1.25$ circa), composta da due salti, uno superiore di circa 10 metri e uno inferiore di circa 25.Cantata per via della sua bellezza in alcune canzoni popolari, è distante circa 33 km da Sem  Monorong e si raggiunge in circa un’ora. Altre cascate meritevoli, dove si può agevolmente fare il bagno, sono quella di Monorom, dove ci sono delle pozze d’acqua perfette per rinfrescarsi, e quella di dak dam. La visita di queste meraviglie naturali costituisce l’elemento clou di ogni soggiorno da queste parti
  • Visitare un villaggio tradizionale vicino a Sem Monorong. Come dicevamo, Sem Monorong, centro principale della provincia di Mondulkiri, non ha molto da offrire, a parte due laghi perfetti per un pic nic. La vera attrattiva sono dunque i dintorni. Tra le tante cose che si possono fare, imprescindibile è senza dubbio la visita di un villaggio tradizionale bunong. Quest’etnia dalla storia millenaria conduce uno stile di vita semplice, in armonia con l’ambiente, basato essenzialmente sull’agricoltura e sulla raccolta di quello che la foresta può offrire. Sono animisti e hanno un grande rispetto per la natura, e le loro case, semplici e ordinate, sono caratterizzate dalla presenza di giare e di gong. È certamente possibile recarsi da soli in questi luoghi, che diventano sempre più “autentici” e meno occidentalizzati man mano che ci si allontana da Sem Monorong, ma è sempre meglio, anche per questioni linguistiche e culturali, affidarsi alle diverse organizzazioni non profit che promuovono tour in questi angoli suggestivi. Tra di esse, il WWF, che, collaborando col Phnom Prich Wildlife Sanctuary, offre, a chi lo vuole, la possibilità di trascorrere un paio di giorni a stretto contatto con questa affascinante cultura. Tra attività culturali quali la raccolta della resina e la produzione del miele ed emozionanti avventure nella foresta, avrete la certezza di aver contribuito a migliorare le condizioni di vita di queste persone e a salvaguardare questo habitat fragile e meraviglioso. Il prezzo si avvicina agli standard “occidentali” (circa 70$ al giorno), ma scende molto con l’aumentare dei partecipanti a queste iniziative. C’è da dire, però, che è tutto compreso (guida, vitto, alloggio, escursioni), e che le emozioni uniche che si vivono non hanno prezzo.
  • Prendere parte all’Elephant Valley Project : è una bellissima iniziativa il cui scopo è proteggere gli elefanti dallo sfruttamento eccessivo cui sono sottoposti. Questi animali mansueti, infatti, sono spesso trattati senza il minimo rispetto alla stregua di trattori ambulanti, e vengono condannati a svolgere dei compiti, tra cui quello di trasportare il legname tagliato illegalmente, per i quali non sono adatti. L’idea è quella di offrire ai mohout, cioè ai portatori di elefanti, un generoso incentivo perché impieghino i loro animali esclusivamente nell’ecoturismo che per fortuna sta prendendo in questa provincia sempre più piede. Nel centro si può prendere parte a escursioni nella foresta insieme agli elefanti, nel corso delle quali li si osserva liberi nel loro ambiente e si apprendono molte cose sulla foresta e sulla cultura bunong, o svolgere mansioni di utilità quali il lavaggio e la cura dei pachidermi. Chi rimane incantato dall’atmosfera del centro e dal contagioso entusiasmo di chi ci lavora, poi, può svolgere un’utile esperienza di volontariato ecologico che si prolunga per più e più giorni.
  • Visitare la Seima Protected Forest. Quest’area protetta di circa 3000 kmq è uno scrigno immenso di biodiversità, che offre spettacoli emozionanti paragonabili a quelli di cui si può godere nelle grandi riserve africane. Si possono ammirare, oltre a tantissime specie di uccelli, diverse specie di scimmie, tra cui i gibboni, ma anche orsi, gatti, selvatici e numerosi elefanti selvatici, la metà dell’intera popolazione cambogiana. I proventi di queste escursioni finanziano progetti di sviluppo nei villaggi bunong e interventi di salvaguardia della natura, che qui regala  a differenza che altrove, una giungla praticamente intatta. Non facile da scorgere, le foreste del Mondulkiri celano ancora diversi esemplari di tigre.

Consigli pratici per visitare il Mondulkiri

  • Portate indumenti caldi. Sem Monorong è posta ad un’altitudine di 900 metri e ha delle temperature notevolmente più basse rispetto alle località di pianura situate a poche decine di km di distanza. Soffia, inoltre, un vento costante, che, se da un lato offre refrigerio, dall’altra può arrecare fastidiose complicazioni alla salute
  • Approcciatevi con rispetto alle culture indigene. L’incontro con le culture indigene, principalmente quella bunong, è un’occasione unica di crescita e di apprendimento, specie se consideriamo il fatto che sono completamente diverse da quelle occidentali, imperanti altrove. Per trarre, però, il massimo da quest’esperienza, occorre adottare piccoli accorgimenti, come non fare fotografie senza permesso, non acquistare degli oggetti che hanno valore sacro per la comunità, imparare qualche parola della lingua del posto, etc. Le guide locali, competenti e preparate, possono aiutare in questo incontro e rendere queste esperienze uniche e speciali.
  • Arrivare a Sem Monorong, punto di partenza ideale per le escursioni e le attività sopra suggerite, da Phnom Pehn è relativamente semplice. Vi si può giungere in auto, tramite la NH 76, che attraversa paesaggi incontaminati, in autobus (ci si impiegano dalle 5.30 alle 8 ore, e i prezzi vanno dai 5 agli 8 $) e con i taxi collettivi. Per muoversi nei dintorni e raggiungere località di interesse quali le cascate Bou Sraa, il Wat Phnom do Kromom o la foresta di Samot Cheur (oceano di alberi in lingua locale), invece, la cosa migliore da fare è noleggiare una moto con conducente, a un prezzo di circa 20$ al giorno, o prendere delle biciclette, spesso messe a disposizione gratuitamente o a prezzo poco più che simbolico da alberghi e guest house. Kratie, infine, base per gite indimenticabili sul Mekong, è raggiungibile tramite bus locali dal costo relativamente contenuto.

Quando andare nel Mondulkiri?

Il periodo migliore per visitare la provincia di Mondulkiri è quello di settembre-ottobre, quando tutto fiorisce e i suoi paesaggi diventano particolarmente suggestivi. Si può però andare anche d’estate, quando in virtù della foresta e dell’altitudine, il caldo non è così insopportabile.

scheda localita’ scritta e realizzata da Giovanni Manni


Lo staff di InnViaggi Asia, con personale italiano residente in Thailandia e Cambogia, potrà aiutarvi nell’organizzazione e pianificazione del vostro itinerario di viaggio in Cambogia ed assistervi ( in italiano ) durante il soggiorno in Cambogia.

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