Kampot

Kampot – Cambogia

…la città del pepe in salsa coloniale francese

La cittadina di Kampot è una piacevole destinazione che unisce architettura coloniale, colline, foreste e una superba gastronomia, dominata dal celeberrimo pepe di Kampot. Una località della Cambogia più autentica, che attrae i veri viaggiatori! Leggi la guida e consulta le Offerte viaggio e i pacchetti vacanze Cambogia di InnViaggi Asia

Kampot al tramonto – Cambogia

Se c’è una città, oltre a Phnom Pehn, che riassume il passato, le contraddizioni e le sfide che la Cambogia porta con séquella è certamente Kampot. Città portuale situata alla foce dell’omonimo fiume, è stata, come la vicina Kep, meta preferita e punto di ritrovo per l’aristocrazia locale. Devastata dai khmer rossi, che posero bruscamente fine alla belle époque cambogiana, Kampot, è oggi meta prediletta dagli amanti del turismo d’avventura. E sta lentamente rinascendo, forte di un invidiabile mix di bellezze naturali, raffinata architettura coloniale e cucina di altissimo livello. Venite a scoprirla!

Cosa fare e vedere a Kampot?

Molti turisti giungono a Kampot con l’intenzione di farne semplicemente il quartier generale delle escursioni nei dintorni, ma finiscono sempre per rimanerne soggiogati. Questa sonnolenta cittadina, in realtà è in grado di regalare scorci di rara poesia, meravigliosi tramonti e ottime cene. Oltre all’indiscussa cordialità dei suoi abitanti. Ma se quello che vi preme è sapere cosa si può fare a Kampot, ecco una piccola lista delle vostre possibilità!

Come prima cosa potere visitare il cuore di Kampot che si articola sul lungo fiume, dove si concentrano anche tutti i locali e l’intrattenimento. E se riuscirete a non farvi trattenere dal divertissement, non ve ne pentirete! Quello che vi aspetta è una città brulicante di vita vera…

Potrete iniziare col visitare l’affollato mercato, tirato a lucido in questi ultimi anni. Qui potrete acquistare e provare ogni tipo di cibo, vestiti, gioielli e pezzi d’artigianato. Un pò di tempo potrete poi dedicarlo alle testimonianze coloniali. Tra queste l’ex residenza del governatore, ora museo di Kampot, il vecchio ponte francese distrutto dai Khmer (ora ricostruito) e l’ufficio postale. Volendo, potrete anche noleggiare una bici ed esplorare le saline o le rapide del Kampot River, o ancora concedervi una pausa allo zoo. E quando sarete davvero stanchi, non vi resterà che contemplare il tramonto e ricaricare le energie per la giornata successiva.

Un’attività alternativa potrebbe essere quella di visitare una piantagione di pepe. Il pepe è ciò per cui Kampot e la sua regione sono più famosi. Dolce e aromatico anche dopo anni, è così straordinario da avere ottenuto la denominazione IGP (indicazione geografica protetta), al pari dei blasonati formaggi francesi. La sua eccezionalità è dovuta al suolo e al suo alto contenuto di minerali, ma anche alla sapienza dei coltivatori che hanno saputo sfruttarla al meglio. Durante la prima metà del 900, il pepe di Kampot era esportato in tutto il mondo e costituiva il prodotto di punta dei più famosi ristoranti parigini.

Ceste di pepe rosso e nero di Kampot

Negli anni 70, i khmer rossi, nell’assurdo tentativo di stabilire il comunismo in Cambogia, distrussero pressoché tutte le piantagioni e le aziende produttrici di pepe, sostituendole con quelle di riso. Posero praticamente fine a una fiorente economia. Solo negli ultimi anni la coltivazione del pepe – rosso, nero e bianco – sta rinascendo, grazie al recupero di tecniche antiche e alla caparbietà di alcuni agricoltori dediti al biologico. Visitare una di queste piantagioni vi farà dunque vivere un’esperienza gastronomica indimenticabile, avvolti in una nuvola persistente di odori e profumi. Ma soprattutto vi farà toccare con mano la tenacia di questo popolo gentile, che non si è lasciato piegare, neanche da decenni di orrore.

Per gli amanti della natura è d’obbligo visitare il parco nazionale di Bokor, un vero eden di 1500 km2 a pochi passi da Kampot. Celebre la sua foresta, all’interno della quale trovano rifugio numerosi animali quali il leopardo, l’elefante asiatico, l’orso asiatico e il gibbone dal berretto.

Apprezzatissimo anche il clima, molto meno afoso del resto della Cambogia. Ma la vera attrattiva del parco è rappresenta dalla stazione climatica di epoca francese, oggi abbandonata . Negli anni ’20, infatti, i francesi, si resero infatti conto del piacevole refrigerio offerto dal monte Phnom Bokor (1080 m) e qui costruirono un luogo di villeggiatura, da cui era possibile anche godere di spettacolari vedute.

Questa piccola cittadina, un tempo fiorente, comprendeva un grand hotel con annesso casinò, una chiesa cattolica, gli appartamenti reali, negozi e un ufficio postale. Ora la maggior parte degli edifici, lungamente contesi negli anni ’70, quando i khmer rossi vi si erano asserragliati per resistere ai vietnamiti, risulta abbandonata. Ma visitare questi luoghi consente di capire come vivevano le classi dirigenti, come si divertivano e come passavano il tempo. Camminare avvolti nelle sue nebbie è, infine, un’esperienza forte e affascinante Non a caso qui, nel 2002 è stato girato il finale del film City of ghosts.

Un’altra tappa che vi consigliamo di fare è quella a Phnom Chhnork. Si tratta di una delle colline di roccia calcarea che si trovano a est di Kampot, in direzione di Kep, famosa per essere la sede del tempio dedicato al dio indiano Shiva. Questo tempio, risalente al VII secolo è più antico di quelli del complesso di Angkor e si trova all’interno di una suggestiva grotta.  Potrete accede al tempio dopo aver risalito la collina, percorrendo una scalinata di ben 203 gradini. Fortunatamente il cammino è tutto contornato da sereni e verdi campi di riso, che vi distrarranno dalla fatica!

La grotta enorme e del tutto fuori dal tempo custodisce, oltre alle stalattiti dalle forme più svariate (celebre quella dell’elefante), un piccolo edificio in mattoni, all’interno del quale troverete una stalattite che funge da linga (simbolo fallico considerato una delle forme di Shiva). Il tempio è piccolo e perfettamente conservato, e nel vederlo apparire dopo la lunga scalata, potrete provare una sensazione simile a quella di chi arriva ad Hasne, in Giordania

Se la visita a Phnom Chhnork dovesse essere stata troppo impegnativa, la cittadina di Kep vi verrà incontro con un’atmosfera e un programma all’insegna del relax. Kep, infatti, è una tranquilla cittadina coloniale situata a pochi km da Kampot, placidamente affacciata sull’oceano. Creata dai francesi come proprio luogo di villeggiatura nel 1908, fu saccheggiata negli anni dei khmer rossi e della guerra civile.

Solo ggi è tornata ad essere particolarmente apprezzata per la sua atmosfera rilassata, le possibilità di escursioni nei dintorni e la memorabile cucina. Mangiare al Crab Market (il mercato del granchio), dove il pesce fresco è cucinato in un’infinità di modi diversi, è un’esperienza da provare assolutamente.

E finito il relax, potrete visitare, a piedi o in bicicletta, il parco nazionale di Kep, raggiungendo una collina alta 800 m da cui osservare le Bokor mountains, la campagna circostante e le isole più vicine.

Vi consigliamo anche di vagare anche tra le numerose ville abbandonate, retaggio del bel tempo che fu. E di visitare il Wat Kiri Sela, il tempio buddista situato ai piedi del Phnom Kompong, una formazione carsica attraversata da oltre 100 grotte e gallerie.

Potrebbe valere la pena, infine, raggiungere il Vietnam che si trova ad appena un’ora e mezza da Kep, per imbarcarvi verso l’isola di Phu Quoq, paradiso tropicale dichiarato dall’UNESCO riserva della biosfera.

Quando andare a Kampot in Cambogia?

Questa zona della Cambogia è bella tutto l’anno, ma il periodo migliore per visitarla è quello tra novembre e aprile, durante la stagione dei monsoni secchi di nord-est. La stagione delle piogge è appena finita, e a novembre, dicembre e gennaio, il clima è fantastico e le risaie di un incredibile verde scintillante.

Per maggiori informazioni sul clima potete consultare anche la scheda: Quando andare in Cambogia ?

Un pò di storia di Kampot

Città relativamente giovane, Kampot visse il suo periodo d’oro nel XIX secolo quando, sotto i francesi, fu sede dell’omonima circoscrizione regionale. Città dinamica e cosmopolita (il censimento francese del 1889 certifica la pacifica coesistenza di vietnamiti, cambogiani, khmer, malay), Kampot costituiva il limite estremo del regno di Cambogia e il crocevia di traffici e commerci. Kampot era inoltre sede del più importante porto cambogiano.

Tra la fine dell”800 e l’inizio del 900 la città si arricchì anche di splendidi edifici, quelli che possiamo ammirare ancora oggi.

Sono stati invece la fondazione di Sihanoukville nel 1950, e soprattutto l’avvento dei khmer rossi e della guerra civile a depauperare Kampot, che perde la sua centralità e viene relegata in un ruolo marginale.

Solo adesso, sia la città che la provincia stanno tornando in auge. La voglia di futuro è tanta e gli interventi urbanistici di restauro del mercato e di realizzazioni di musei lo testimoniano chiaramente.

Se desiderate saperne di più sulle meraviglie della Cambogia, potete consultare le altre Guide pratiche di InnViaggi Asia:


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Scheda localita’ di Giovanni Manni

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